Ristrutturare casa senza barriere architettoniche: come farlo nel modo migliore

La legge di bilancio 2023 confermerà molti bonus edilizi anche per il 2024, con l’obiettivo di favorire l’efficientamento energetico degli edifici e l’eliminazione delle barriere architettoniche. Due aspetti quelli indicati che sono essenziali per essere in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 fissati con la Comunità Europea e per garantire una maggiore accessibilità alle strutture alle persone con disabilità.

Secondo i dati, la poca accessibilità degli edifici ha delle ricadute pesanti anche nella possibilità di proseguire il percorso scolastico delle persone con disabilità. In  Italia solo l’11% dei giovani con disabilità arriva a ottenere l’istruzione terziaria e uno degli aspetti che limitano l’accesso alle scuole è proprio la presenza di barriere architettoniche.

Dal pubblico al privato bisogna quindi agire in maniera capillare per ridurre il problema e consentire a tutte le persone di accedere agli edifici con maggiore facilità. Una delle opportunità per contribuire a questo obiettivo è quella di ristrutturare casa senza barriere architettoniche, con interventi pensati ad hoc, che contribuiscono anche ad aumentare il valore della struttura.

Vediamo come ristrutturare  nel modo migliore in chiave accessibile.

Cosa sono le barriere architettoniche

Le barriere architettoniche sono tutti gli ostacoli sia di tipo strutturale sia comunicativo che non permettono spostamenti alle persone che hanno una limitata capacità motoria o che hanno una disabilità. A partire dagli anni Ottanta, sono state emanate una serie di normative che obbligano a progettare i luoghi pubblici tenendo conto dell’accessibilità.

Leggendo informazioni approfondite sulla legge 13/89, la norma di riferimento per l’abbattimento delle barriere architettoniche, si comprende che dal 1989 tutti gli edifici con più di 3 piani hanno l’obbligo di ascensore e di realizzare tutte le strutture idonee per raggiungerlo. Prima di questa data però ci sono delle mancanze e, considerando che in Italia il 70% degli edifici è stato costruito tra gli anni ’70 e ’80, il problema della mancata accessibilità è molto diffuso.

Con il Decreto Semplificazioni del 2020 sono state introdotte nuove norme anche per i condomini in merito all’adeguamento delle strutture alle esigenze per le persone con difficoltà motorie, ma resta il problema di molte opposizioni alla realizzazione dell’ascensore sia per non sostenere i costi sia per disinteresse al servizio. Eppure ci sono molte agevolazioni per la realizzazione di sistemi di trasporto ai piani.

Come ristrutturare senza barriere architettoniche

Con i bonus casa in vigore, ci sono molteplici soluzioni per installare un ascensore recuperando parte dell’investimento come incentivi fiscali o con un rimborso diretto in fattura.

Tra i più utilizzati ci sono il bonus ristrutturazione, che prevede uno sconto del 50% sugli interventi di restauro conservativo, ammodernamento e riqualificazione, e il Superbonus, che nel 2024 consente di recuperare il 70% di investimento mediante rateizzazione Irpef, per tutti i lavori che consentono all’abitazione di acquisire almeno due classi energetiche in più.

L’intervento di installazione dell’ascensore in questo caso dovrebbe rientrare tra i lavori trainati, ossia collegati a opere più incisive dal punto di vista dell’efficienza, come il cappotto termico o la pompa di calore.
C’è però un bonus dedicato all’eliminazione degli ostacoli architettonici, introdotto dalla Legge di Bilancio 2022, che consente di installare un ascensore o di realizzare opere strutturali con il 75% di riduzione delle spese. L’agevolazione è valida fino al 31 dicembre 2025 e si può richiedere anche se nella struttura non ci sono persone con disabilità.